INCONTRO CON LA DOTT.SSA ALESSANDRA MILLEVOLTE
Laureata in Sociologia e in Tecniche grafologiche all’Università di Urbino, dove ha iniziato lo studio della grafologia nel 1977, ottenendo il diploma di Consulente Grafologo dopo la frequenza di un corso quadriennale sotto la guida di p. Lamberto Torbidoni, allievo ed erede di Padre Girolamo Moretti, il caposcuola della grafologia italiana. Specializzata nel settore dell’orientamento scolastico-professio-nale e della gestione delle risorse umane in azienda, ha collaborato per molti anni con l’Istituto Moretti di Urbino, rappresentandolo anche in convegni italiani ed esteri; ha ricoperto il ruolo di professore a contratto di materie grafologiche presso l’Università di Urbino dal 1982 al 2006 e presso l’Università LUMSA di Roma dal 2000 al 2006. Professore onorario dell’Università di Brasov (RO).
Autrice di numerosi articoli e saggi su riviste grafologiche a livello nazionale e internazionale. Titolare dal 1984 di uno Studio di Consulenza Grafologica e dal 1992 della Società di formazione e servizi per l’impresa “Laboratorio delle Idee” di Fabriano. Past President e attuale Vice-Presidente nazionale dell’Associazione Grafologica Italiana. Volontaria di Medici Senza Frontiere.
L’USO DELLA SCRITTURA: QUALE FUTURO? Dove ci portano l’uso e l’abuso degli strumenti informatici? Quale influenza sullo sviluppo cognitivo dei bambini?
La grafia parla di noi. Quando scriviamo manualmente non è solo il contenuto che comunichiamo all’altro, ma anche il nostro modo di essere. La tecnologia sembra però aver ormai reso obsoleta la penna e con essa la mano-scrittura. Da tempo ormai è acceso il dibattito nelle scuole sulla utilità di continuare a insegnare la scrittura manuale e in particolare quella corsiva, stante la pervasività degli strumenti e delle tecnologie digitali e l’orientamento già adottato in alcuni degli Stati USA, di eliminare l’insegnamento del corsivo o addirittura di sostituire la mano scrittura con l’uso del computer o del tablet. È anche vero che pure fra i non nativi digitali l’uso della tastiera ha ampiamente sostituito quello della penna.
Dunque la scrittura manuale è destinata ad essere abbandonata? L’intervento proposto intende fare un po’ di luce sulla questione, da un lato analizzando cosa si perderebbe con l’abbandono della mano scrittura nelle classi della scuola primaria (in termini di capacità e competenze dei bambini), dall’altro presentando in che modo la grafia esprime, attraverso la forma e il movimento dei caratteri, la nostra interiorità e come quindi la sua “perdita” rappresenti un impoverimento per la conoscenza e la consapevolezza di sé.