1993-1994 SANDRO FIORAVANTI

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Presidente: Sandro Fioravanti

Vice Presidente: Giuseppe Pellegrini
Segretario: Gabriele Fimmanò
Prefetto: Gilberto Baldassari
Tesoriere: Giuseppe Barchiesi
Past Presidente: Carlo Cenerelli
Presidente Incoming: Rolando Tittarelli
Consiglieri: Giampaolo Bellaspiga, Domenico Bellini, Franco Iacoacci
Bollettino: Giorgio Fanesi

Governatore 2090: Giorgio Rossi
Presidente R.I.: Robert Barth
Tema presidenziale: Credete in ciò che fate, fate ciò in cui credete


Conviviali: 1° e 3° venerdì – Hotel “La Fonte” di Osimo; Ristorante “La Scala” di Osimo
IlGovernatore Giorgio Rossi scelse, per l’anno rotariano 1993-94, il motto “Nel Rotary convinti, concreti, determinati”, ed il nuovo presidente Sandro Fioravanti dimostrò di incarnare proprio la concretezza e la determinazione. Si mise infatti subito all’opera, coadiuvato dalla Commissione, per realizzare il progetto “Vita per l’Albania”, che trovò costante eco nel Bollettino a cadenza bimestrale (le risorse in bilancio non permisero una frequenza maggiore), ricordando lo sforzo che il Distretto intendeva fare per effettuare la vaccinazione di massa del paese vicino, facente parte del 2090° Distretto. La Rotary Foundation, nell’ambito del programma 3H, ha infatti inteso finanziare per 1/3 il progetto suddetto per la vaccinazione di tutti i neonati albanesi nei confronti della epatite B. La sensibilità dei soci, debitamente sollecitata dal Presidente con il simpatico acquisto di una cravatta “reggimentale”, fu uno dei tanti piccoli ma significativi esempi di adesione all’iniziativa.
Il Consiglio Direttivo propose anche altri programmi, come dotare i principali monumenti e palazzi osimani di targhe esplicative, continuare la benemerita iniziativa del Telesoccorso, e la risposta all’appello di un giovane pluriminorato uruguayano che desiderava partecipare con un accompagnatore al Congresso Internazionale organizzato in settembre dalla Lega del Filo d’Oro.
Non è mancato poi l’interessamento per il modo giovanile, sia mediante la stretta collaborazione con i giovani del Rotaract, sia mediante l’erogazione di quattro borse di studio di lire 250.000 a favore di studenti meritevoli delle scuole medie inferiori.
Riguardo la piscina per la Lega del Filo d’Oro si riprese concretamente in esame la sua fattibilità, nominando un gruppo di lavoro, formato da Capoccia, Fimmanò, Romagnoli e Tittarelli, per facilitare la ripresa dei lavori e portarli rapidamente a conclusione.
Calate nella realtà del momento sono state le relazioni degli amici Paolo Pierpaoli e Mario Donati. Il primo mise a fuoco le ripercussioni del terremoto di “tangentopoli” anche nella economia della nostra Regione e nei riguardi delle piccole imprese industriali ed artigiane; il dibattito che ne seguì pose questo interrogativo: mediazioni lecite o tangenti? Il secondo trattò il tema “Localismo ed universalismo”, mettendo in evidenza la carica disgregatrice cui può portare un federalismo non correttamente inteso, che dovrebbe essere invece supportato da un forte sentimento di unità nella diversità.
Queste relazioni, citate fra le tante, dimostrano che le conviviali non sono vacue occasioni di incontri, ma di confronto e di crescita culturale, tanto più necessaria quanto più si ritiene di servire il paese con una classe dirigente informata ed attenta alle sorti della propria comunità.
Non sono tuttavia mancate occasioni più leggere per esplorare settori non necessariamente legati a fatti economici e politici. Interessantissimo è stato l’incontro con la grafologia, illustrata da P. Fermino Giacometti, Presidente dell’Istituto Grafologico Moretti di Urbino, nel corso del quale non è mancato il dibattito sulla liceità di usare tale scienza per selezionare possibili aspiranti senza incidere sulla sfera intima della libertà personale, in quanto la grafia è un indicatore della personalità.
La libertà è sicuramente insidiata dal moderno mostro della pubblicità. Questo è stato l’argomento trattato dal pubblicitario Silvano Pierucci, che indicò l’antidoto nella formazione che dovrebbe essere impartita da una corretta educazione scolastica; anche se, a detta del socio Giuseppe Valitutti, non possiamo nutrire soverchia fiducia nel nostro obsoleto sistema scolastico.
Mentre le quote d’ammissione rimasero congelate a lire 300.000, durante l’anno a fronte dell’ingresso di due nuovi soci, il bancario Rosario Marchegiani e il medico pneumologo Claudio M. Sanguinetti, con rammarico di tutti avvennero alcune defezioni (Domenico Bellini, Lamberto Campanelli, Ulrico Montefiore, Giampiero Paoli). L’avvicendamento fa parte della regola di ogni associazione; l’importante non è poi tanto il numero elevato dei soci (54 al 31 dicembre 1993), quanto il rapporto interpersonale, la loro capacità di fare comunità, di far circolare le idee nel reciproco rispetto delle opinioni. Merito della presidenza Fioravanti, rispettosa appunto delle regole, fu la quasi unanime designazione di Gabriele Fimmanò quale Presidente per l’anno 1995-96.
In un clima disteso e cordiale trovò anche posto l’incontro “gastronomico” con lo stoccafisso all’anconetana, illustrato da par suo da Loris Mancinelli del Club di Ancona, e l’incontro per la degustazione del magnifico verdicchio Fiorese, vero fiore all’occhiello della cantina degli amici Dante e Carlo Garofoli.
Accanto agli apprezzamenti dei buongustai, non è mancato quello degli Osimani veraci per le belle letture poetiche del Prof. Leonardo Mancino sulla Osimo della memoria. La Osimo della storia è stata invece ricordata dal dott. Luciano Egidi, bibliotecario e archivista comunale, che il 6 maggio 1994 ha commemorato la figura controversa di Boccolino di Guzzone a 500 anni dalla morte. Rimanendo nello stesso argomento, Elmo Cappannari ha recitato da par suo la Battaja del porcu del poeta dialettale El fiu de Pietru (Benedetto Barbalarga), che la Fondazione Don Carlo ha inciso su cassetta.
Un altro segnale positivo del clima che ha caratterizzato l’anno sociale è stata la bella gita in Sicilia, brillantemente descritta sul Bollettino da Rosalba Roncaglia Campanelli, investita ormai a pieno titolo del compito di tramandare le gite rotariane, ottimamente riuscite nonostante i mugugni dei soliti contestatori.
Chiude la serie delle interessanti relazioni quella sul Santuario di Loreto, tanto più opportuna in quanto il Club aveva in dovere di valorizzare tutto il territorio di competenza, per evitare che spinte “separatiste” privassero il nostro sodalizio di uno dei centri di maggiore rilevanza

 

Il Presidente Sandro Fioravanti con Amedeo Fagiano